Intervista dei colleghi de Il Messaggero Veneto all’ex allenatore dell’Udinese Massimo Giacomini che parla del nuovo corso Runjaic e delle prime amichevoli svolte della formazione friulana. Ecco le sue dichiarazioni in merito.
IL MODULO 3-4-2-1 – “Nel sistema attuale, gli esterni devono essere in grado di attaccare e difendere efficacemente sulle fasce. Diciamo che con Molina e Udogie mi sentirei più tranquillo, anche per una questione di equilibrio nei ripiegamenti”.
IMPOSTAZIONE TATTICA – “E qui passiamo ai pregi della squadra che potrà sviluppare il gioco cercando sempre l’affondo come ha fatto bene Lovric a Vienna. L’idea è proprio quella di creare le condizioni in cui si possa attaccare con più uomini. Tuttavia, va ricordato che quando l’avversario ti mette sotto bisogna tornare a dar manforte e Thauvin si spreme molto più di Samardzic che, a mio avviso, più che trequartista di sinistra potrebbe fare la mezzala di destra, aumentando la qualità in mediana»
IL PARERE SUL POSSIBILE RITORNO DI ALEXIS SANCHEZ – ” Nella sua ultima stagione all’Inter Sanchez ha fatto vedere che può essere l’uomo dall’ultima mezz’ora, e questo è, mentre l’Udinese necessita di giocatori che devono correre e lottare per tutti i 90 minuti”.
LUCCA E DAVIS – “Benissimo così perché due attaccanti così fisici, ma anche così diversi come Lucca e Davis, possono far cambiare tattica e risolvere problemi quando bisogna cambiare la partita. Tra l’altro resto convinto che se l’Udinese avesse avuto Davis abile la scorsa stagione non sarebbe arrivata a giocarsi la salvezza a Frosinone”.
SISTEMA DI LAVORO DI RUNJAIC – “Ho visto il suo metodo di lavoro analitico, quasi matematico, ma al di là credo che parta con dei vantaggi indiscutibili legati al suo essere profondamente europeo. Per prima cosa parla inglese, e per come è strutturata la rosa dell’Udinese è meglio che ci sia un tecnico straniero che sa due o tre lingue, piuttosto che un italiano che deve farsi tradurre ogni volta che parla.”
IL PARAGONE CON BARONI – “Ha allenato in Polonia, dove non così facile come si può pensare, quindi non è uno sprovveduto. Possiamo fare un paragone con il nostro Marco Baroni che all’estero è uno sconosciuto, ma che è arrivato alla Lazio dopo anni di gavetta. Ecco, magari Pozzo ha trovato il Baroni che cercava in Polonia, ma bisognerà dargli tempo”.
Viodarin
Vedremo, vedremo…
….sugli esterni è tutto da fare,non qualcosa!Mister,mi meraviglio! 😞
sì, quello per andare in B
Alle prime2/3 vittorie mi raccomando di saltare puntualmente sul carro.
hanno comprato anche lui
qualcosa?? cambiarli tutti e 4 quei bidoni ambulanti!
cambiarli tutti no?
Anche in regia mister, anche in regia