Giampaolo Pozzo è intervenuto nel corso della trasmissione “La politica nel pallone”, in onda su Radio Rai Gr Parlamento. Il patron dell’Udinese ha fatto chiarezza sulla questione riguardante Lorenzo Lucca e il rigore contro il Lecce…

Le sue parole. 

SUL ‘CASO LUCCA’…“Lorenzo è un giocatore che ha grande passione e aveva voglia di tirare il rigore. Il ragazzo è stato punito, l’argomento va chiuso. Vorrei ridimensionare il caso Lucca: è vero che ci sono regolamenti di squadra che vanno rispettati, ma bisogna dare delle attenuanti, come la forte tensione mentre si gioca. Sono cose che succedono quando l’agonismo è ai massimi livelli”. 

SUL RIGORE CONTRO IL LECCE. “Ogni settimana chiedo un parere a un ex arbitro internazionale. Mi ha detto che era assolutamente un rigore da fischiare. Quindi credo che l’arbitro (Bonacina, ndr) abbia fatto bene ad assegnarlo”. 

CHI GLI RICORDA LUCCA. “Chi mi ricorda Lucca? È un combattente su tutti i palloni, mi piace molto. È un pericolo costante per le difese avversarie. È difficile accostarlo, abbiamo avuto grandi bomber, ma con caratteristiche diverse. Di testa si può paragonare a Oliver Bierhoff”. 

SULLA POSSIBILE CESSIONE DELL’ATTACCANTE BIANCONERO. “Adesso non parlo di cifre, la stagione non è ancora finita. Lucca deve giocare bene e continuare così. Poi vediamo, noi non siamo qui solo per vendere, ma per giocare e ottenere obiettivi, a me piacerebbe tornare in Europa”. 

SUL VAR. “Per me è molto positivo: finalmente un miglioramento tecnologico in aiuto agli arbitri, con ottimi risultati. Poi come sempre nel calcio ci sono varie interpretazioni, ma per me è positivo. La perfezione assoluta non si potrà mai ottenere. Sarebbe bello fare una statistica di quanti errori ha rilevato e poi corretto. In questo momento, se non ci sono tecnologie più innovative, ritengo che sia un sistema valido. Credo sia una cosa fatta bene e che abbia portato avanti il progresso. Oggi si parla tanto dell’intelligenza artificiale, e allora cerchiamo di applicarla anche nel calcio”.