C’è un fischio che non chiude la partita, ma che sancisce un problema troppo a lungo ignorato: l’aggressione agli arbitri. Verbale o fisica, sugli spalti o nei campi di provincia, la violenza nei confronti dei direttori di gara è diventata un fenomeno sistemico. Qualcosa, però, sembra davvero in procinto di cambiare.
Su proposta del Presidente FIGC Gabriele Gravina, il Consiglio federale nella sua ultima seduta ha approvato l’Osservatorio sulla violenza ai danni degli arbitri. Questo nuovo organismo ha l’obiettivo di arginare gli atti di violenza ai danni degli arbitri, con la duplice funzione di analizzare gli episodi e promuovere iniziative per contrastare il fenomeno.
“Ho appreso con soddisfazione questa determinazione federale per cercare di contrastare un fenomeno che ormai ha assunto una dimensione sociale e non più solo sportiva. Un tema che deve quindi vedere unito tutto il sistema calcio – ha affermato il Presidente Antonio Zappi – evitando di farci sentire soli di fronte ad un problema più grande di noi, ma che affronteremo con decisione in ogni sede e con ogni mezzo. Era necessario attivare questa nuova iniziativa che siamo certi saprà andare ben oltre una mera contabilità dell’orrore e che saprà essere sempre più adeguata nelle risposte da dare al fenomeno sia sotto il profilo preventivo che repressivo. Da parte nostra, proseguirà ancora l’impegno ad una puntuale classificazione dei fenomeni violenti sugli arbitri per il tramite dell’apposita Commissione interna coordinata da Stefano Archinà per collaborare con il nuovo organismo e, ove richiesto, fornire tutto il patrimonio informativo che in questi anni è stato raccolto e monitorato su questo specifico tema”.
Il nuovo organismo sarà coordinato da Paolo Cortis, già presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, con Carlo Pacifici nominato come suo vice coordinatore. Faranno poi parte dell’Osservatorio: Michelangelo Vitali (LNP A), Edoardo Busala (LNP B), Andrea Pippa (Lega Pro), Giovanni Cadoni (LND), Giorgio Gaggioli (AIC), Francesca Stancati (AIAC).
L’obiettivo non è solo registrare dati e statistiche. Il nuovo Osservatorio si propone di raccogliere storie, analizzare i contesti, capire le cause profonde delle aggressioni, offrendo soluzioni concrete. Sarà, insomma, un presidio culturale e operativo, in grado di fare rete e dare dignità a un ruolo fondamentale del gioco.
Parallelamente, l’AIA (Associazione Italiana Arbitri) continua il suo lavoro con determinazione. La Commissione guidata da Stefano Archinà monitora, segnala e denuncia: una rete informativa che, ora, potrà finalmente interagire con una struttura istituzionale pronta ad accogliere e trasformare le segnalazioni in interventi reali. Il messaggio lanciato è chiaro: gli arbitri non sono più soli. In un calcio che non può più permettersi di ignorare chi lo tiene in piedi, questa iniziativa segna un punto importante. Forse non la fine del problema, ma l’inizio di una nuova fase di responsabilità condivisa.