Udinese, Felipe Dal Bello analizza la crisi: “Senza Thauvin si è spenta la manovra offensiva”

L’ex difensore elogia la versatilità tattica di Runjaic, ma sottolinea l’urgenza di rinforzi offensivi. E sulla difesa: “Solet il migliore, Kristensen crescerà”

L’Udinese ha chiuso la stagione con una flessione evidente: nelle ultime nove partite ha raccolto appena quattro punti, un bilancio ben lontano dalle aspettative maturate fino a marzo. In un’intervista rilasciata al Messaggero Veneto, Felipe Dal Bello, ex bandiera bianconera, ha offerto una lettura lucida del momento negativo attraversato dalla squadra.

Senza Thauvin è cambiato tutto

Felipe individua nella lunga assenza di Florian Thauvin la chiave del calo offensivo: “Mi sembra evidente che la mancanza di un giocatore con le sue caratteristiche abbia influito sulle scelte del tecnico e sui risultati”. Il francese, leader tecnico e capitano, ha lasciato un vuoto che l’organico attuale non è riuscito a colmare: “Serve almeno un altro giocatore capace di saltare l’uomo e creare tensione nelle difese avversarie”, ha spiegato l’ex difensore.

Il nome giusto? Alexis Sanchez

Tra i profili potenzialmente adatti a questo ruolo, Felipe cita Alexis Sanchez, sottolineando la prestazione incoraggiante di Torino: “È entrato come una molla, sempre in movimento, con un atteggiamento da professionista. Conoscendolo, so che ripartirà con orgoglio”. Secondo l’ex giocatore, la stagione del cileno è stata condizionata dalla sfortuna e dalla scarsa continuità di impiego, ma le sue qualità restano integre.

Lodi a Runjaic: “Tatticamente flessibile, ma penalizzato dagli infortuni”

Felipe riserva parole positive anche per l’allenatore Kosta Runjaic, sottolineandone la capacità di dare stabilità senza rigidità tattica: “Ha alternato moduli e soluzioni, facendo crescere diversi giocatori”. Tuttavia, l’ex difensore sottolinea come la mancanza di alternative a Thauvin e l’assenza prolungata di Keinan Davis abbiano inciso in maniera importante: “L’inglese è forte, potrebbe essere titolare in squadre di medio-alta classifica”, ha detto, paragonandolo a Duván Zapata, ma con più tecnica.

In questo contesto, Lucca ha risposto presente, mantenendo alta la competitività in attacco. Ma per il futuro, spiega Felipe, servirà un profilo brevilineo, rapido e imprevedibile, per completare un reparto troppo statico.

Fiducia nella difesa del futuro

L’intervista si chiude con una riflessione sul reparto arretrato, dove Felipe mostra ottimismo: “Se resta Solet, l’Udinese ha in casa il difensore più forte che ho visto a Udine”. Accanto a lui, si attende la crescita di Kristensen, giudicato promettente e già capace di reggere il peso della Serie A. Un segnale che fa ben sperare per il futuro, a patto di mantenere i pezzi pregiati e rinforzare i punti deboli.

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Ser.
Ser.
2 mesi fa

E senza il vecchio Paron si è spenta l’udinese

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2 mesi fa

La stagione é finita pensa alle vacanze

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