Maduka Okoye, estremo difensore dell’Udinese, ha condiviso alcuni momenti significativi della sua vita sportiva in un incontro con i tifosi bianconeri membri della 1896Membership, evento riportato sui canali social ufficiali del club friulano. L’iniziativa ha permesso ai tifosi di conoscere più da vicino la storia personale del portiere nigeriano, che ha ripercorso con sincerità i passi principali del suo percorso nel calcio professionistico.
“Ho cominciato come attaccante”, ha raccontato Okoye. Una rivelazione che ha sorpreso i presenti, considerando il ruolo che oggi ricopre. “Un giorno d’inverno, il nostro portiere non voleva più stare tra i pali perché aveva freddo, così mi sono offerto io. Da quel momento non ho più lasciato la porta“. Una decisione dettata dalle circostanze, ma che avrebbe segnato per sempre il suo destino sportivo.
Tra i temi toccati, anche il valore della famiglia, che Okoye ha definito fondamentale per la sua crescita: “Il supporto dei miei genitori è stato determinante. Senza di loro non sarei diventato un calciatore. Ancora oggi giocano un ruolo essenziale nella mia carriera“.
Un’altra curiosità emersa durante l’incontro riguarda la scelta del numero di maglia. “Indosso il numero 40 perché è il codice postale di Düsseldorf, la città dove sono nato e cresciuto”, ha spiegato il portiere, sottolineando il legame con le sue radici tedesche nonostante la rappresentanza della Nigeria a livello internazionale.
Infine, Okoye ha condiviso una riflessione sul periodo di stop dovuto a un infortunio: “È stato un momento difficile, ma anche di crescita. In quei tre mesi ho imparato molto su me stesso. Devi accettare ciò che accade e provare a trarne il meglio”. Un messaggio di resilienza che ha colpito il pubblico, rafforzando l’immagine di un atleta maturo, capace di affrontare le difficoltà con spirito positivo.