L’Udinese potrebbe presto cambiare proprietà, con la famiglia Pozzo disposta a cedere la maggioranza delle proprie quote a un fondo statunitense. Una notizia che segna una potenziale svolta nella storia recente del club friulano, da sempre considerato un modello di gestione calcistica e finanziaria in Italia e in Europa.
A confermare l’ipotesi di cessione, ancora in fase esplorativa ma concreta, è stato il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, che ha commentato pubblicamente la situazione. “Dopo 39 anni di saldo governo da parte della famiglia Pozzo, questo eventuale passaggio rappresenterebbe un’evoluzione coerente con il calcio moderno”, ha dichiarato il primo cittadino, sottolineando come operazioni simili siano ormai all’ordine del giorno anche in altre piazze italiane.
Una transizione storica, ma non inattesa
Fondata su una solidità gestionale e sportiva rara nel panorama nazionale, la gestione Pozzo ha garantito oltre trent’anni consecutivi in Serie A alla squadra bianconera, affermandosi come una delle realtà più longeve e organizzate del calcio italiano. Tuttavia, nel contesto attuale, caratterizzato da un crescente interesse di capitali stranieri nei club italiani, l’ingresso di un fondo americano non sorprende.
Secondo De Toni, se ben gestita, la transizione potrebbe aprire a nuove opportunità di crescita, garantendo risorse aggiuntive e un orizzonte internazionale più marcato. “È un passaggio che va interpretato come un’evoluzione più che una rottura”, ha evidenziato il sindaco, fiducioso nella possibilità di uno sviluppo equilibrato e rispettoso della storia del club.
Il ruolo centrale della famiglia Pozzo
Pur nel possibile disimpegno parziale, la famiglia Pozzo resta comunque la garanzia del presente e del futuro dell’Udinese, secondo le parole del sindaco. “Hanno incarnato per decenni la competenza e la solidità tipiche del nostro territorio, e il loro legame con la città è e rimarrà un punto di riferimento”, ha aggiunto De Toni, mettendo in luce il valore simbolico e operativo di una proprietà che ha saputo coniugare tradizione e innovazione.
Resta ora da capire quali saranno i dettagli dell’eventuale trattativa e come si strutturerà la futura governance del club. Se da un lato l’apertura a capitali stranieri potrebbe significare nuovi investimenti e una maggiore competitività, dall’altro sarà importante mantenere saldo il legame con la piazza e con l’identità friulana del club.
Ce us-tu vè da un talianót!
Il NULLA che parla del NIENTE !!! Ma come cavolo avete fatto a eleggere sindaco questo personaggio ??? Il Pozzo della politica !!!
lol Pozzo (sia padre che figlio, per diverse ragioni) gli dà cento a zero a questo figuro
Udine purtroppo è una piccola e insignificante città che da diverso tempo esprime amministratori di infimo livello
👎
CITTADINANZA ONORARIA SUBITO
😂
Questo non perde manco un’occasione per rendersi ridicolo
Ancor più di sti giornalisti che vanno a fargli ste domande stile passante di turno
Va bevi un taj e lase sta il balon, cjondar
Giusto 👍