Larini: «Pozzo insostituibili nella gestione sportiva»

L’Udinese è vicina al passaggio al fondo americano. Larini: «I Pozzo restino per guidare la transizione, fare calcio è difficile». Firma attesa il 6 giugno dopo l'incontro in Lussemburgo.

Un nuovo capitolo sta per aprirsi nella storia dell’Udinese Calcio. Dopo quasi quarant’anni di gestione targata Pozzo, il club friulano è vicino a una svolta epocale. Secondo quanto riportato da Il Gazzettino, la trattativa con un fondo americano è ormai alle battute finali. Le parti avrebbero raggiunto un’intesa su quasi tutti i punti chiave e la firma definitiva è attesa per il 6 giugno a Lussemburgo, data dell’incontro ufficiale tra venditori e acquirenti.

Addio storico dopo 39 anni

La famiglia Pozzo è stata alla guida dell’Udinese per 39 anni, costruendo un modello unico in Italia, basato sulla scoperta e valorizzazione di giovani talenti, con una visione strategica globale e risultati sportivi di rilievo, tra cui diverse qualificazioni alle coppe europee. L’eventuale passaggio completo al fondo americano rappresenterebbe una cesura storica con il passato, e non senza timori.

Larini: «Americani ancora inesperti, servono i Pozzo»

A esprimere preoccupazione per un cambio radicale è Fabrizio Larini, direttore sportivo dell’Udinese dal 2010 al 2013, periodo in cui il club raggiunse l’Europa League e si consolidò in Serie A. In un’intervista a Il Gazzettino, Larini ha dichiarato: «Sarei dispiaciuto se i Pozzo cedessero tutto. Gli americani devono ancora imparare il mestiere, i Pozzo sono una garanzia».

Larini suggerisce un modello di co-gestione simile a quello dell’Atalanta, dove Percassi continua a curare la parte sportiva, lasciando agli investitori stranieri il lato finanziario e gestionale. «I Pozzo sono tra i migliori in circolazione sul piano tecnico. Gli americani, per quanto volenterosi, non hanno ancora la necessaria esperienza. Serve un periodo di apprendistato», ha aggiunto.

Investimenti sì, ma con giudizio

L’ex dirigente sottolinea che il solo capitale economico non basta per costruire una squadra vincente, ricordando l’epoca in cui grandi presidenti come Berlusconi, Moratti e Sensi facevano mercato con i portafogli pieni. Oggi, invece, le risorse vanno gestite con competenza e visione, motivo per cui il know-how maturato dai Pozzo andrebbe preservato, almeno per una fase iniziale della nuova proprietà.

Il futuro dell’Udinese: incognita o opportunità?

Il passaggio a un fondo statunitense segna una svolta inevitabile nel calcio moderno, dove gli investimenti internazionali si fanno sempre più determinanti. Tuttavia, resta aperto il dibattito su quanto sia giusto e funzionale estromettere completamente una figura come Gino Pozzo, protagonista indiscusso della trasformazione dell’Udinese in un modello di gestione ammirato a livello europeo.

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