Nel giorno del suo 68° compleanno, Dino Galparoli, ex difensore dell’Udinese, è tornato a parlare del club che ha segnato la sua carriera, intervenendo ai microfoni de Il Gazzettino per esprimere il suo punto di vista sull’attuale trattativa di cessione tra la famiglia Pozzo e un fondo americano. Un momento che per lui ha un sapore particolare, perché rievoca quanto vissuto quasi quarant’anni fa, quando proprio nel 1986 si assistette al passaggio di testimone da Lino Mazza a Gianpaolo Pozzo.
“Eravamo in ritiro in Austria, al Faaker See, e non si parlava d’altro. Nessuno ci diceva nulla, ma il cambio alla guida dell’Udinese era diventato un pensiero fisso”, ricorda Galparoli. All’epoca, l’annuncio arrivò tramite Franco Dal Cin, figura chiave nella transizione e poi tornato in società con il ruolo di direttore generale: “Ci disse di stare tranquilli e che Gianpaolo Pozzo, grande tifoso bianconero, avrebbe fatto parte della nuova cordata”.
Galparoli ammette di aver accolto la notizia con scetticismo iniziale: il legame con la vecchia proprietà era forte e il nuovo nome suscitava incertezze. “Ci sentivamo un po’ abbandonati, soli con l’allenatore De Sisti e il segretario”, racconta. Ma il chiarimento arrivò poco dopo: Pozzo fece una buona impressione, e il gruppo tornò a lavorare con fiducia e serenità.
Oggi, mentre si attende la possibile fumata bianca per il passaggio societario, Galparoli osserva con attenzione l’evolversi della situazione. “Andare per le lunghe non sarebbe positivo: tra un mese si riparte e servono certezze”, sottolinea, auspicando che l’Udinese possa cominciare la stagione con una direzione chiara.
Nonostante le voci sull’interesse americano, Galparoli non nasconde il proprio sostegno alla famiglia Pozzo: “Mi piacerebbe che Pozzo continuasse. È stato un abile timoniere, lo dimostrano i risultati e i progetti portati avanti con successo. Tifo per lui, lo faccio da quell’estate del 1986”. Per l’ex difensore, è essenziale che la squadra friulana resti nelle mani di chi conosce e sente il territorio: “È fondamentale che l’Udinese, simbolo del Friuli, sia guidata da un friulano. Pozzo ha un motivo in più per far bene”.
Concludendo, Galparoli lancia un auspicio condiviso da molti: che Gianpaolo Pozzo possa festeggiare i 50 anni alla guida dell’Udinese, diventando un esempio ancora più raro nel panorama del calcio moderno.
Continuare a vivere nella mediocrità senza aver tentato di cambiare le cose? Se a voi sta bene così 🤷
Deve rimanere Presidente Pozzo