Manuel Gerolin, ex centrocampista e direttore tecnico dell’Udinese, lancia un messaggio chiaro sulle voci sempre più insistenti che vogliono il club friulano vicino alla cessione a un gruppo americano. Intervistato dal Messaggero Veneto, Gerolin ha espresso forti perplessità sulla futura gestione, ponendo l’accento sulla possibile mancanza di competenze calcistiche da parte dei nuovi investitori.

“C’è poca gente che sa fare realmente calcio,” ha dichiarato, sottolineando come l’Udinese abbia costruito negli anni un know-how artigianale, frutto della lungimiranza della famiglia Pozzo. Un modello basato su scelte tecniche oculate, investimenti strutturali e una visione internazionale, capace di sfruttare appieno la legge Bosman per individuare giocatori a parametro zero da tutta Europa e oltre.

Trattativa in corso: tutto nelle mani dei Pozzo

La cessione del club, sebbene non ancora ufficializzata, è stata confermata dal patron Gianpaolo Pozzo, e appare ormai ben avviata. Tuttavia, Gerolin invita alla cautela: “Prima di giudicare, vediamo chi sono questi americani, quali sono i loro obiettivi e le loro intenzioni.” Il nodo principale, secondo l’ex dirigente, è capire se ci sarà una vera continuità progettuale, oppure un cambio radicale di rotta che potrebbe mettere a rischio l’identità dell’Udinese.

Il rischio di perdere un modello virtuoso

Gerolin ha evidenziato che replicare il modello Pozzo è estremamente difficile, anche per un gruppo con ampie disponibilità finanziarie. “Non basta il denaro: serve competenza,” ha ribadito. A suo avviso, una transizione più rassicurante sarebbe quella verso un modello simile a quello dell’Atalanta, capace di coniugare risorse e visione sportiva. “Purtroppo lo dubito,” ha ammesso, lasciando intendere che non è detto che la nuova proprietà voglia o sappia proseguire su quella strada.

Futuro aperto, ma si lavora comunque

Nonostante le incertezze, Gerolin ha voluto tranquillizzare l’ambiente friulano: “State sereni, l’Udinese sta già lavorando in prospettiva, con o senza americani.” La società è da sempre strutturata per affrontare le transizioni e rinnovarsi, come dimostrano le numerose rinascite del passato. La continuità tecnica e gestionale, anche in caso di passaggio di proprietà, potrebbe essere un punto di forza da salvaguardare.