Fulvio Collovati, Campione del Mondo nel 1982 con l’Italia e per una stagione giocatore dell’Udinese, ha condiviso la sua opinione sul futuro societario del club friulano in un’intervista rilasciata a Il Gazzettino. Al centro dell’intervento, la possibile cessione dell’Udinese da parte della famiglia Pozzo, ormai alla guida del club da oltre quarant’anni, e l’andamento stagionale della squadra.
Collovati ha espresso un cauto ottimismo, auspicando che un eventuale acquirente sia un imprenditore solido e lungimirante: “Non so se il patron dell’Udinese cederà o meno, ma se dovesse farlo mi auguro che l’acquirente si dimostri un imprenditore serio, con idee chiare”. Un messaggio chiaro, che si rifà a una visione più tradizionale e appassionata del calcio italiano.
Secondo l’ex difensore, la trattativa con il fondo americano sarebbe ancora in corso, ma in una fase di rallentamento: “Dopo mesi di trattativa, credo che il fondo abbia più voglia di acquistare l’Udinese rispetto alla volontà di Pozzo di vendere”. Questa esitazione, per Collovati, non stupisce: i Pozzo restano infatti tra gli ultimi proprietari italiani fortemente legati alla propria squadra.
Il calcio italiano, secondo Collovati, sta cambiando volto, con sempre più club affidati a fondi esteri: “Sono rimasti solo Lotito, De Laurentiis, Elkann e, sino ad oggi, Pozzo, che si identificano con il club della loro terra”. In questo scenario, l’Udinese rappresenta ancora un’isola di “calcio romantico”, dove il legame tra società e tifosi è tangibile. “La gente friulana è orgogliosa del proprio club, e i Pozzo si sono sempre dimostrati primi tifosi della squadra”, ha aggiunto.
Analizzando la stagione conclusa, Collovati ha espresso rammarico per il rendimento dei bianconeri, che hanno vissuto una fase finale del campionato deludente: “Mi aspettavo un epilogo diverso. Bologna e Udinese si equivalevano, ma i rossoblù hanno cambiato marcia, mentre i friulani hanno vinto una sola delle ultime dieci partite”.
Il confronto con l’Atalanta e il Bologna evidenzia la potenzialità inespresse dell’Udinese, che secondo Collovati avrebbe potuto ambire a traguardi ben più prestigiosi. “Un peccato – conclude – la squadra era attrezzata per ottenere un bottino più ricco”.