Gökhan Inler racconta il suo percorso tra calcio e dirigenza: “Udine è casa mia”

Il responsabile tecnico dell'Udinese riflette sulla carriera, sul presente della squadra e sul suo legame con la città: "Da giocatore e dirigente cambia tutto! Fatto grande lavoro, ma non è finita. La squadra ha cambiato mentalità. La prossima stagione..."

Gökhan Inler, attuale responsabile dell’area tecnica dell’Udinese, è stato ospite del podcast “Fuarce Udin” di Banca360Fvg, dove ha condiviso aneddoti del suo passato calcistico e riflessioni sul suo nuovo ruolo dirigenziale. Durante l’intervista, ha parlato con orgoglio dei successi ottenuti in carriera, ma ha anche sottolineato l’importanza di continuare a lavorare con determinazione, sia per la squadra che per se stesso.

“Abbiamo fatto un grande lavoro fino ad oggi, ma non è finita” ha dichiarato Inler, riferendosi al lavoro svolto dall’Udinese. “Dobbiamo spingere anche negli ultimi mesi. La squadra ha cambiato mentalità, e mi rivedo in loro.” Il dirigente bianconero ha quindi evidenziato come i giovani giocatori dell’Udinese abbiano bisogno di supporto, e la sua esperienza, da calciatore e ora da dirigente, è fondamentale per aiutarli a crescere.

Un passaggio importante dell’intervista riguarda il cambiamento di ruolo. Inler ha sottolineato come il passaggio da calciatore a dirigente sia un salto notevole: “Da calciatore a dirigente cambia tutto” ha affermato, ammettendo che ora la sua esperienza viene messa a disposizione della squadra in un contesto differente. Tuttavia, ha anche aggiunto di sentirsi molto legato ai ragazzi, e il suo ruolo di supporto è cruciale per l’equilibrio della squadra.

Il suo percorso calcistico è stato ricco di trionfi, e Inler ha ricordato con orgoglio i momenti salienti della sua carriera. “Ho vinto abbastanza trofei” ha affermato. “In Svizzera con lo Zurigo, siamo andati in Champions League con l’Udinese, con il Napoli abbiamo vinto una Coppa Italia e una Supercoppa, e con il Leicester abbiamo vinto la Premier League a sorpresa.” Quella vittoria con il Leicester è stata particolarmente significativa, un trionfo che ha stupito il mondo del calcio e ha reso la squadra una leggenda.

L’esperienza in Inghilterra, tuttavia, non è stata facile: “In Inghilterra non ho giocato tantissimo, c’è tanta pressione” ha ammesso. Ma la sua costante dedizione gli ha permesso di vincere “il trofeo più importante al mondo” ha dichiarato riferendosi alla Premier League. Ha anche parlato della sua esperienza con il Basaksehir e l’Adana Demirspor, con la soddisfazione di vincere il campionato turco e ottenere la promozione dalla seconda serie, un risultato storico per il club. Il legame con la sua terra d’origine, la Turchia, è molto forte, e “Giocare lì e vincere un trofeo è stato un sogno che ho realizzato.”

Non solo calcio, però. Inler ha rivelato anche il suo amore per gli animali, in particolare per i cani, e ha raccontato delle sue abitudini alimentari: “L’alimentazione è fondamentale nel calcio, bisogna mangiare cose sane.” Inoltre, ha spiegato di essere “astemio” e che non beve alcolici, nonostante partecipi ai brindisi per rispetto. Il suo stile di vita, attento alla salute, riflette il suo desiderio di mantenere una buona condizione fisica anche dopo la fine della sua carriera da giocatore.

Infine, Inler ha parlato del legame con Udine, definendola la città dove è cresciuto e dove si è sempre sentito parte della famiglia bianconera. “Udine per me è casa” ha dichiarato, evidenziando l’affetto che riceve dai tifosi e il rispetto che ha sempre avuto nella città friulana. La sua esperienza con l’Udinese è per lui motivo di grande orgoglio, ed è pronto a continuare a lavorare per la squadra e per il club, insieme al tecnico mister Kosta Runjaic che definisce un “un gran lavoratore“, con una “testa da tedesco e alcune cose balcaniche.”

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4 mesi fa

Mai ragionare la prox stagione ..prossimo.mese … ogni gg le cose cambiano e nulla è certo. Venerdi c e il Genoa resto …teorie

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