Bierhoff a Udine: “Serve ricostruire l’attaccante classico, l’Udinese è ancora un modello”

L’ex bomber tedesco torna in Friuli per la Supercoppa e parla del club, dell’evoluzione del ruolo di punta e del futuro del calcio italiano

Oliver Bierhoff è tornato a Udine, città dove ha lasciato un segno indelebile tra il 1995 e il 1998, per assistere alla finale di Supercoppa Europea, disputata al Bluenergy Stadium – Friuli e vinta ai rigori dal Paris Saint-Germain. In mattinata, l’ex attaccante della Nazionale tedesca e dirigente federale dei teutonici aveva incontrato la stampa, rilasciando dichiarazioni significative sul calcio attuale e sulla crescita dei talenti.

“Udine è una vetrina ideale per il grande calcio”, ha sottolineato Bierhoff, esprimendo soddisfazione per la possibilità di ospitare un evento di tale portata. “È bello vedere squadre di altissimo livello qui. Sarà una partita aperta, siamo solo all’inizio della stagione”, ha dichiarato. Il tedesco ha anche ricordato momenti iconici della sua esperienza friulana, come la vittoria sull’Ajax in Europa e il primato in classifica raggiunto prima della sosta natalizia del 1997, evidenziando la forza di un gruppo guidato con passione e professionalità da Zaccheroni.

L’Udinese di oggi secondo Bierhoff

Parlando dell’attualità, Bierhoff ha riconosciuto le difficoltà del club nel mantenersi costantemente su alti livelli, ma ha ribadito il valore della società friulana: “L’Udinese ha sempre saputo far crescere buoni giocatori”, affermando che il ritorno in Europa sarà complesso, ma resta un obiettivo da perseguire. L’ex attaccante ha anche sottolineato come, in Germania, Udine venga vista come una realtà strategica per la formazione dei giovani, un ambiente serio e professionale, ideale per crescere sia individualmente che collettivamente.

L’evoluzione del centravanti moderno

Un altro tema affrontato è stato il cambiamento del ruolo dell’attaccante. Bierhoff, noto per la sua abilità nel gioco aereo, ha lamentato la progressiva scomparsa dei centravanti classici: “Oggi si punta molto su tecnica e velocità, ma ci sono molti meno colpitori di testa”. Secondo lui, sarà necessario ricostruire questa figura, attraverso un lavoro più mirato, dato che le difese moderne tendono a chiudersi e l’area va attaccata con efficacia sui cross.

Gattuso ct, Maldini dirigente: opinioni da ex ds della Germania

In qualità di ex direttore sportivo della nazionale tedesca, Bierhoff ha commentato positivamente l’arrivo di Gennaro Gattuso sulla panchina dell’Italia: “Ho giocato con lui al Milan, è bello vederlo in questo ruolo. Tutti sperano che l’Italia torni ad alti livelli, è una squadra che deve giocare bene”.

Infine, una riflessione su Paolo Maldini, ex compagno al Milan e figura ancora centrale nel dibattito sul futuro dirigenziale del calcio italiano. “Ci sentiamo ogni tanto. Gli ho suggerito di seguire il mio percorso da dirigente, ma solo se potrà avere l’autonomia che merita”, ha dichiarato Bierhoff, sottolineando l’importanza di avere figure esperte e rispettate nei ruoli chiave.

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