Il giocatore catalano si racconta
L’edizione domenicale di Tuttosport propone l’intervista in esclusiva a Gerard Deulofeu. Il numero 10 dei bianconeri, alla sua decima stagione da professionista, ha raccontato di alcuni suoi segreti che lo hanno portato al rendimento top.
GIOCATORE ESPERTO. “Questa è la mia decima stagione tra i professionisti. Ho avuto la fortuna di debuttare in Liga e in Champions a 17 anni, mentre a 18 ero all’Everton… Quello che
vedete oggi è un Deulofeu con tanta esperienza e tante partite giocate. Sono stato in tre paesi, ho conosciuto e assorbito culture diverse e questo mi ha fatto diventare un giocatore e una persona completa“.
LEO MESSI. “Un fenomeno. Non ho mai visto un giocatore così e non ne vedrò più un altro. Lui vede il calcio in un altro modo rispetto agli altri, ci aggiunge la qualità del miglior giocatore al mondo e ha un’intelligenza unica in campo. Unisci tutto questo e hai il fenomeno incredibile che è“.
LA SVOLTA CON REGENERA. “Regenera è la mia squadra di lavoro nell’ambito personale e professionale. È composta da 4 esperti in psiconeuroimmunologia e con loro lavoro su tutto, dall’alimentazione allo stress emozionale, al gestire le situazioni che accadono nella vita di tutti i giorni che possano influenzare il rendimento in campo. Lavoro con loro da due anni e mezzo e grazie a loro ho cambiato marcia. E vi garantisco che i prossimi saranno gli anni migliori della mia carriera. I quattro (analista, cuoco, preparatore fisico, fisioterapista, ndr) stanno in Spagna e vengono qui solo se c’è la necessità“.
L’ANNO SCORSO TANTA FATICA A SEGNARE DAVANTI AL PUBBLICO DI CASA, QUESTO ANNO NO. “Vero, però nella seconda parte della scorsa stagione eravamo migliorati… Poi è arrivato il nuovo allenatore che è stato molto intelligente perché ha aggiunto le sue idee su quanto di buono già facevamo. E ora siamo una Udinese simile a quella dell’anno scorso con più aggressività davanti e più possesso palla: per questo risultiamo molto “scomodi” per chi ci affronta“.
CAMBIO DI POSIZIONE. “Oggi mi muovo da trequartista e mi abbasso anche tra i centrocampisti permettendo alla squadra di creare più gioco. Quando fai per tutta la vita la fascia e ti dicono di accentrarti, cambia tutto. Ho affrontato il problema con il mio analista, ho studiato come posizionare il corpo in modo corretto e come cambiare la percezione che avevo del campo e dello spazio. Inoltre ci vogliono tempo e lavoro anche per capire quello che vogliono da te i compagni e l’allenatore“.
L’UDINESE. “Siamo una squadra molto italiana e molto compatta nel 3-5-1-1, ma abbiamo aggiunto nello spartito il pressing alto e, come ho detto prima, una capacità nel palleggio che fa stare scomodi gli avversari contro di noi“.
IL FEELING CON LA FAMIGLIA POZZO. “La famiglia Pozzo da tanti anni crede in me e il mio rapporto con l’Udinese è veramente molto forte. Adesso stiamo vivendo un momento magico e dobbiamo dargli valore perché non è facile vincere così ogni settimana. Noi però vogliamo continuare a farlo“.
