I consigli a Sottil e giocatori dell’ex difensore che giocò la fase finale della sua carriera proprio con i neroverdi
L’edizione odierna de Il Messaggero Veneto riporta l’intervista realizzata con Thomas Manfredini, che è un doppio ex della sfida in programma domenica tra Udinese e Sassuolo.
CRISI DI RISULTATI. “Una sola vittoria nelle ultime tredici partite mette in bilico le certezze dei giocatori, ma l’Udinese ora deve tornare ad essere sfrontata per fare risultato e non deve pensare al futuro. Poca pressione a Udine? Ti consente di lavorare più sereno, ma la società è ambiziosa e ha obiettivi molto chiari. Credo che stiano incidendo anche i pochi ricambi: l’Udinese infatti era partita benissimo e aveva tutti a disposizione ma ora, con le assenze di Pereyra e Deulofeu, i sostituti non sono all’altezza a livello qualitativo”.
IL SASSUOLO. “Si è rimboccato le maniche, è ripartito dal gruppo e ha ritrovato le proprie certezze battendo il Milan e l’Atalanta risollevandosi dopo un periodo difficile. Dionisi può contare su alcune individualità come Laurienté, Berardi e Defrel che riescono a creare superiorità numerica con le loro accelerazioni“.
ANDREA SOTTIL. “E’ sempre stato un allenatore in campo e aveva grande personalità già da calciatore. Ora vuole trasmettere un calcio aggressivo e ricco di valori importanti“.
DESTINY UDOGIE. “Ha grandi potenzialità, ma rientra in un discorso relativo al calcio moderno in cui alcuni giocatori sono precoci e hanno bisogno di tempo per maturare. Quando giocavo io, ad esempio, servivano almeno due o tre campionati fatti bene per importi e fare il salto, ora basta una mezza stagione“.
L’AVVENTURA ALL’UDINESE. “Ho ricordi belli, ma ho il rammarico di aver dovuto affrontare palcoscenici importanti quando non ero ancora maturo per certi livelli: avevo 19 anni, lottavamo per l’Europa e il campionato era il più bello del mondo“.
Sfrontata ma soprattutto non smontare la squadra come ogni anno 🤷