Il collega apre il dibattito dello scarso utilizzo del giovane fantasista bianconero attraverso un editoriale su TMW

Appena 7′ minuti in campo con l’Udinese nelle prime uscite ufficiali stagionali, ma comunque convocato dalla Nazionale Italiana Under18 dal C.t. Bernardo Corradi – LEGGI QUI – e intanto intorno a Simone Pafundi scoppia una sorta di caso.

A riportarlo alla ribalta è il collega Marco Conterio che nel suo editoriale per TMW parla del suo scarso utilizzo in bianconero nonostante Pafundi sia considerato un giocatore dal talento cristallino e dall’avvenire assicurato.

“Siamo il paese del tutto e subito, dell’instant team, dell’eterno Totti e dell’eterno Buffon. E mica solo nelle grandi, sennò è facile additare le big che lasciano per strada i ragazzi di talento, che preferiscono il giocatori fatto e finito. Prendete l’Udinese: perché Andrea Sottil non ha schierato il giovane Simone Pafundi con continuità? E’ sì reduce da uno stop per pubalgia, ma da quando è tornato disponibile ha giocato solo sette minuti e anche lo scorso anno lo ha vissuto solo da spettatore. ‘Vietato bruciarli’, il mantra che si respira sempre attorno a questi ragazzi, intanto il tempo passa, intanto la carta d’identità si consuma“.

Conterio poi allarga anche il discorso spostandosi alla vicina Spagna dove nel Barcellona c’è già un ragazzo del 2007, Lamine Yamal, utilizzato con continuità in uno dei club più blasonati e titolati al mondo.

“In Italia la storia di Lamine Yamal, nato nel 2007, e già titolare al Barcellona e con la Nazionale spagnola, non sarebbe mai potuta esistere. Non ci nascondiamo: siamo in tutto e per tutto un paese per vecchi, le favole di questi ragazzi che esplodono sono perle rare e che non hanno mai lasciato alcuno strascico o insegnamento. Progettiamo per necessità, non per virtù.”

E’ quindi un problema tutto italiano quello dei giovani scarsamente utilizzati? E secondo voi Pafundi in un altro campionato sarebbe finora stato utilizzato con maggiore continuità? Diteci la vostra nei commenti.