Dodici anni di reclusione e una multa da 36.5 milioni di euro: è questa la richiesta emessa dall’Anticorruzione spagnola nei confronti di Gino Pozzo ai tempi in cui il dirigente era proprietario e azionista di maggioranza del Granada a partire dal 2009, con un passaggio dalla terza alla prima divisione con campionati importanti nella Liga, prima della cessione, nel maggio 2016, al colosso del marketing sportivo cinese Desports. A riportare questa notizia è il quotidiano iberico “El Pais”.

Il documento finale di accusa a Gino Pozzo, all’allora presidente del club Quique Pina oltre a Raffaele de la Riva, amministratore della società lussemburghese utilizzata come presunta copertura, e Jordi Trilles, ex consigliere del club calcistico iberico recita che “gli accusati misero in atto un piano criminale su vasta scala che, partendo dal controllo del Granada CF nel 2009, e mediante l’esecuzione di una complessa strategia, permetteva loro che i guadagni ottenuti dal club nel trasferimento di calciatori professionisti, venissero spostati in Lussemburgo senza pagare le tasse in Spagna, ottenendo così un notevole lucro economico in danno dell’Agenzia pubblica delle Finanze.”