Il 4 luglio dell’83 i tifosi dell’Udinese si ritrovarono in piazza per protestare contro la decisione del presidente FIGC Sordillo di annullare i contratti degli stranieri ingaggiati dopo il 13 giugno, compreso quello di Zico
Era il 4 luglio del 1983 e in piazza XX Settembre a Udine migliaia di tifosi si radurano per protestare contro la decisione dell’allora presidente della FIGC Sordillo che due giorni prima aveva annullato i contratti degli stranieri da parte dei club di Serie A dopo il 13 giugno dell’83.
In particolare si faceva riferimento al contratto di Zico per l’Udinese e di Cerezo per la Roma.
Una decisione clamorosa che portò alla forte reazione dei tifosi bianconeri con una dura presa di posizione per quella che viene vissuta come una vera e propria ingiustizia.
In piazza XX settembre i tifosi friulani esporranno cartelli contro Sordillo e il presidente della Lega Serie A Matarrese. Uno di questi recita: “O Zico o Austria!” che passerà alla storia.
Il presidente Lamberto Mazza arringa i tifosi, li vuole anche tranquillizzare pur sottolineando che il provvedimento di Sordillo è un’autentica ingiustizia. Dice che è abituato a fare le cose per bene, non deluderà la attese dei fan bianconeri.
Poi, il 23 luglio, la giunta esecutiva del Coni darà ragione a Udinese e Roma consentendo a Zico e Cerezo (e agli altri stranieri acquistati dopo il 13 giugno) di poter essere regolarmente tesserati.
E così Zico potrà deliziare la platea bianconera con le sue splendide giocate diventando un giocatore simbolo della storia dell’Udinese.