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Cioffi: “Emozionato per questa seconda chance. Bisognerà lavorare sulla testa dei giocatori”

E' andata in scena la conferenza stampa di presentazione del tecnico bianconero: "Non ci saranno rivoluzioni sullo schema, ma su come interpretarlo. Nello spogliatoio ci sono parecchi leader sono sicuro che sapranno spronare il gruppo che ad oggi è un po' demoralizzato."

Presentazione ufficiale di mister Cioffi alla sua seconda esperienza sulla panchina dell’Udinese: ecco le sue parole durante la conferenza stampa di presentazione.

EMOZIONATO PER UNA SECONDA CHANCE SULLA PANCHINA BIANCONERA – L’emozione principale è la felicità do aver avuto una seconda chance che nel calcio non è facile. La prima volta può essere fortuna ma la seconda è destino. Ringrazio la società, sono cambiato in un anno. Mi sento maturato e cresciuto e la voglia è sempre presente anche fino a 70 anni.”

CESSIONI IMPORTANTI IN ESTATE – Sono stati venduti giocatori importanti ma è un’ovvietà che non appartiene al mondo Udinese. La società pesca talenti, Becao, Beto e tanti altri non erano quelli che sono ora quando sono arrivati. Sono convinto che ce ne sono tanti altri, anche quando li ho visti allenare. C’è tanto da lavorare. 

CAPIRE COME FAR ESPRIMERE IL POTENZIALE AI GIOCATORI BIANCONERI – Il mio obiettivo è capire quello che hanno nella testa loro perché il loro potenziale non è in discussione. I giocatori che prende l’Udinese sono con potenziale e devo capire perché non si sta esprimendo al meglio. Poi ci sarà da aggiustare qualcosa ma sono visioni di calcio diverse da allenatore ad allenatore. Ho trovato un bel gruppo e in salute. 

COME MATURO’ IL SUO ADDIO –  Se la società non avesse percepito una buona fede e una personalità da parte mia non sarei mai stato qui. Hanno capito la mia ingenuità. È stata una scelta professionale e credo vada rispettata. Giustamente può aver ferito la sensibilità di qualcuno ma il legame mio con il Friuli è forte perché ho trovato amicizie profonde. È una terra che amo e rispetto. Sta a me far ricredere le persone. 

L’IDEA SU QUESTO INIZIO DI SERIE A –  Ci saranno sorprese dietro l’angolo. Dovremo essere preparati perché non è più il calcio di 20 anni fa. Il risultato bisogna farlo in tutti i campi e nonostante il calendario siamo fiduciosi di portare a casa qualcosa. Dobbiamo avere la consapevolezza di poter vincere con tutti. 

ARIA PESANTE NEL GRUPPO – Da giocatore meno bravo di loro sei triste. Si viaggia di emozioni e loro sono a zero in questo momento. Ci sono delle vie di mezzo e bisogna riparte da quello che sanno fare. 

VERSO MONZA – Portare punti, che siano tre o uno per invertire con convinzione una rotta. Il Monza è una squadra che Palladino ha rigenerato e hanno una mentalità fresca. Quello che va chiarito bene è affrontare bene la prima in una condizione mentale superiore.

I LEADER DELLO SPOGLIATOIO – Non so se nelle top squadre ce ne siano più di quattro. Questa squadra ha Silvestri, Walace, Pereyra, Deulofeu e Perez. 

DOVE UTILIZZARE PEREYRA – Tranne in porta può giocare ovunque. Con lui non ho ancora parlato perché ieri era particolarmente scosso, ci parlerò oggi con calma e sentirò cosa mi dice lui che è la cosa più importante. 

DOVE METTERE MANO –  Tranne il modulo, che è da 30 anni che non si cambia qui, si può vedere come cambiare l’interpretazione di esso. Questa squadra ha bisogno di giocare per liberarsi dalla situazione presente. 

NESSUNA TABELLA –  Non mi sono fatto tabelle, c’è da fare un passettino alla volta per uscire dal fango. Quando sei tranquillo pensi, ma ora c’è bisogno di agire in serenità. Io non sono una persona ansiosa di natura e lo trasmetto all’ambiente. Se sono carico trasmetto all’ambiente la carica. Ed è questo quello di cui abbiamo bisogno adesso.

IL RAPPORTO CON SAMARDZIC –  Ieri al ristorante gli ho detto ‘Sei ancora arrabbiato con me?’ e mi ha risposto ridendo. Quindi credo si sia detto tutto e sarà lui a dirmi di cosa ha bisogno. 

RECUPERARE SUCCESS, MASINA E DAVIS – Sono convinto che sia fondamentale mettere un giocatore nelle condizioni di esprimersi per quello che lui ha dentro. Se non lo capisci non puoi migliorarlo. I recuperi sono un’evidenza. Davis lo conosco dall’Inghilterra e va recuperato. Siamo contenti che sia tornato.

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