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Pastorella: “Torino da alti e bassi, ma il settimo posto è ancora possibile”

Torna la rubrica Penna in Trasferta e a rispondere alle nostre domande è il collega ti Torino Granata: “Contro l’Udinese mi aspetto una gara maschia. Sul mercato non sono state accontentate le richieste di Juric. L’unica vera certezza è il rendimento di Ricci

In vista della sfida con il Torino torna l’appuntamento con la rubrica di CalcioUdinese Penna in Trasferta e questa volta a rispondere alle nostre classiche sei domande è Emanuele Pastorella collega di Torino Granata.

Dopo la sconfitta con lo Spezia sono arrivati ottimi risultati per il Torino in campionato. Che momento vive la squadra di Juric?

Continua nei suoi alti e bassi, senza riuscire a fare il tanto agognato salto di qualità. In campionato ha pareggiato ad Empoli dopo la bella vittoria di Firenze, in coppa Italia ha centrato l’impresa a San Siro contro l’Inter e poi è uscito contro i viola battuti dieci giorni prima: ora si cercano nuovi stimoli per la seconda parte di campionato, la rincorsa al settimo posto non è così impossibile.

Come sono cambiati i granata dopo il mercato di gennaio? 

E’ entrato Ilic, è uscito Lukic: questo, in soldoni, il grande cambio del mercato di riparazione. Il tecnico dice che la sua squadra si è indebolita, è difficile dargli torto vista l’importanza che aveva il serbo approdato al Fulham. Juric da mesi invocava un rinforzo a centrocampo perché la coperta era corta: a livello numerico, però, non è cambiato nulla, perché oltre al cambio tra i due serbi c’è stata l’operazione Vieira-Ilkhan con la Sampdoria. A conti fatti, dunque, le richieste dell’allenatore non sono state soddisfatte.

Chi sarà assente contro i bianconeri friulani?

Mancheranno sicuramente Lazaro e Zima, sono i lungodegenti granata che dovranno fermarsi ai box per un po’ di tempo. Poi c’è da valutare Pellegri, il quale sta provando a superare l’ultimo infortunio muscolare di una lunga serie: è da escludere che possa partire titolare, lo staff sta cercando almeno di portarlo in panchina. L’ultimo dubbio è legato a Djidji, il quale si è operato dopo la trasferta di Firenze di sabato 21 gennaio per una frattura al setto nasale ma dovrebbe essere a disposizione.

Quali sono i punti di forza del Toro?

Sono da riscoprire, perché Vlasic sta vivendo un periodo di netta flessione e Miranchuk non riesce mai a trovare continuità di prestazioni. L’unica certezza è davvero Ricci, il centrocampista sta completando il suo percorso di crescita e ora vedremo quale sarà l’intesa con Ilic, altro 2001. Anche la difesa di Juric regge bene l’urto, ma a volte pecca di concentrazione e concede qualcosa di troppo come capitato ad Empoli.

Che partita ti aspetti contro l’Udinese?

Una partita tirata perché può valere molto: tra Torino e Udinese ci sono appena due punti di distanza, è una sfida che vale il settimo posto che potrebbe essere l’ultimo valido per l’Europa. Sono due squadre dai valori simili, prevedo equilibrio e una gara “maschia”.

Come la squadra di Sottil potrà impensierire i granata?

Il Toro sta patendo molto sugli esterni, perché né Singo e nemmeno Vojvoda si stanno confermando ai livelli degli scorsi anni. E l’altro aspetto sul quale Juric è sempre preoccupato è la fisicità sui calci piazzati: è uno dei punti di forza dell’Udinese, i granata dovranno fare molta attenzione nelle marcature su punizioni e corner.

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