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De Canio: “La solidità è la peculiarità dell’Udinese di Sottil”

Il tecnico classe 1957, che ha compiuto gli anni ieri, ha guidato i friulani tra il 1999 e il 2001 e nel 2016

Luigi De Canio, ex allenatore dell’Udinese, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Il tecnico originario di Matera ha parlato della squadra che allenava lui, della squadra odierna e di Andrea Sottil.

ANALOGIE TRA LA SUA UDINESE E QUELLA DI OGGI.C’è poco in comune a parte i risultati. La mia Udinese era figlia di uno zoccolo duro presente già da qualche anno e di una continuità originata da Zaccheroni e proseguita da Guidolin. Al mio primo anno chiudemmo ottavi e poi in estate vincemmo l’Intertoto, qualificandoci per la Coppa Uefa. La situazione attuale è molto diversa. Il gruppo a disposizione del mister non gode di campionati favorevoli alle spalle. C’è stato un periodo di costruzione difficile negli anni precedenti, con momenti non semplici. Questo doversi fare largo tra esiti al di sotto delle aspettative societarie ha contribuito a dare solidità. È proprio la solidità la caratteristica peculiare dell’Udinese di oggi. La squadra è molto forte tatticamente e fisicamente. Ha alternative pronte, all’altezza dei titolari. Non ci sono molti giocatori da costruire. Possono migliorare, ma sono già da Serie A. A noi capitò una sequenza di micro infortuni che condizionò le nostre prestazioni. Se Jorgensen, Fiore o Muzzi non erano in forma, non c’erano interpreti dello stesso livello. Qui i sostituti ci sono. Ecco, se dovessi indicare delle similitudini le vedo tra gli attaccanti. Deulofeu ha qualcosa di Muzzi. Le accelerazioni di Roberto erano devastanti, così come quelle di Gerard. Le due punte centrali poi, per fisicità e spunto in avanti, possono essere paragonate al Pampa Sosa e a Margiotta. Il gruppo guidato da me era figlio di un momento particolare, in un campionato dove dettavano legge le sette sorelle. Quello di oggi può durare nel tempo, ci sono tutti i presupposti. La capacità di gestire la palla, l’atletismo, non disputare le coppe europee e il fatto di avere ulteriori margini di miglioramento sono tutti elementi che fanno ben sperare per favorire un posizionamento in zone nobili“.

SOTTIL PROTAGONISTA VENTI ANNI FA.Difendeva, saliva, chiudeva l’azione. Faceva pure gol. Non ricordo se lo avessi battezzato come futuro allenatore, ma chiedeva già molte spiegazioni. Avercene di difensori così. Oggi, in generale, non ne vedo molti con quelle attitudini. Andrea era protagonista in una formazione molto agile. L’Udinese di oggi è invece molto potente“.

DOVE MIGLIORARE.Pur non essendo ancora entrata a regime non ha sfigurato con nessuno. Davanti Beto deve trovare la condizione ideale e Deulofeu non ha ancora segnato. Prima o poi si sbloccherà e le frecce nell’arco di Sottil aumenteranno“.

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