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Pasquale Marino: “La partenza dell’Udinese è stata un capolavoro!”

L’ex tecnico dell’Udinese parla del presente e ricorda il passato: “Il calo è fisiologico, Sottil allenatore che si è meritato la Serie A. Che ricordi in panchina con l’Udinese!

Solo lui, solo Pasquale Marino ha fatto meglio di mister Sottil nelle prime 15 partite da allenatore dell’Udinese e proprio Pasquale Marino è intervenuto quest’oggi in intervista sulle pagine dei colleghi de Il Gazzettino.

Ecco le sue principali dichiarazioni.

SOTTIL –E’ stato mio giocatore per due stagioni al Catania: in quel biennio conquistammo la Serie A e ci salvammo il campionato successivo. Andrea ha dimostrato di avere grande carattere e determinazione anche in panchina. La Serie A da allenatore se l’è meritata facendo la gavetta e scalando le categorie ottenendo sempre ottimi risultati.

PARTENZA CAPOLAVORO, CALO FISIOLOGICO –La striscia di sei vittorie consecutive è stato un capolavoro che va sottolineato con un gioco vario, veloce e aggressivo. Penso che il successivo calo sia stato quindi fisiologico e possa capitare a tutti. I punti parlano per l’Udinese che si trova nella parte sinistra della classifica e può continuare a lottare per rientrare in Europa. L’Udinese è un complesso che non molla come chi ha in panchina e Sottil farà di tutto perché la squadra sia sempre protagonisti.

RIPRESA DEL CAMPIONATO –Ho fiducia in Sottil perché sa il fatto suo e sente la fiducia della società e dei suoi giocatori. Anche i tifosi sono dalla sua parte e quindi lui può lavorare tranquillo espletando al meglio il suo compito. Certo dopo la lunga sosta per i Mondiali bisognerà tenere conto che l’imponderabile sarà all’ordine del giorno. Può succedere di tutto, ma io credo che l’Udinese rimarrà sempre nella parte sinistra della classifica combattendo fino all’ultimo per un posto in Europa.

IL PASSATO IN BIANCONERO –Ereditai una squadra interessante, di buon valore, ma anche nuova visto che mancavano giocatori come Natali, Iaquinta, De Sanctis e Muntari ed ero privo di Obodo infortunato. Eravamo una squadra propositiva e alla fine conquistammo il settimo posto con 57 punti entrando in Coppa Uefa. L’anno dopo partimmo bene, poi ci arenammo, ma finimmo in crescendo con un settimo posto con 58 punti che questa volta non bastò per qualificarci alle Coppe Europee.

STAGIONE 2009/2010 –Fu una stagione particolare, quella dei Mondiali e alcuni ragazzi avevano la testa a quell’avventura. Non c’era più Quagliarella ceduto al Napoli e avemmo molti infortuni penalizzanti. A dicembre fui esonerato, ma anche De Biasi chiamato al mio posto non riiscì a svoltare. Poi fui richiamato io, battemmo 3-0 la Juventus e nel prosieguo di campionato ci riuscimmo a salvare.

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