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Sottil: “Dobbiamo ripartire azzerando tutto”

Il tecnico dell’Udinese Andrea Sottil è stato ospite della trasmissione Udinese Tonight, in onda ogni lunedì su Udinese Tv

Andrea Sottil ha fatto una grande panoramica sulla situazione in casa Udinese ad un mese dalla ripartenza del campionato. Il tecnico dei friulani ha toccato tanti punti, tra cui i vari ballottaggi e la crescita di molti giovani.

Le sue parole.

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE. “I punti guadagnati nelle prime quindi giornate sono sicuramente un buon bottino ma adesso dobbiamo ripartire azzerando tutto. Secondo me abbiamo fatto un bel percorso. Le sei vittorie consecutive hanno fatto venire l’acquolina in bocca e sembrava tutto scontato ma nel calcio non è così. Non c’è stato nessun calo, i ragazzi hanno sempre espresso un buon gioco e ottime prestazioni ma per vari motivi non siamo riusciti a vincere. Forse solo i primi tempi con Lecce e Spezia sono stati un po’ sottotono. Tre sconfitte in quindici partite ci possono stare, quella con il Torino ci ha lasciati con il rammarico ma succede. In Serie A tutti gli avversari sono organizzati e competitivi, non è affatto facile. Sono convinto che la squadra abbia ampi margini di miglioramento e mi piacerebbe recuperare tutti gli infortunati e avere la rosa al completo per partire forti il quattro gennaio contro l’Empoli”.

IL BALLOTAGGIO BETO-SUCCESS. “La mia fortuna è avere quattro attaccanti forti e con caratteristiche diverse tra di loro. Beto è molto bravo ad attaccare la profondità e puntare la porta ricevendo la palla dagli esterni, così come Nestorovski. Success, invece, è completamente diverso. Ho visto pochi giocatori come lui, riesce a pulire tutti i palloni facendo salire la squadra, è bravissimo a fare assist e fa un grande lavoro di ritintura, un giocatore veramente fantastico. A Isaac gli ho chiesto di essere più presente in area e lui l’ha fatto nelle ultime partite. Sono una coppia che si compensa, insieme sono complementari. Oltre a loro, disponiamo di un giocatore eccezionale come Gerard, un genio con un po’ di sregolatezza. A lui piace molto svariare e riesce a darci superiorità esterna. Le sue accelerazioni portano imprevedibilità in campo. Ogni volta scelgo chi schierare dal primo minuto in base alle caratteristiche dell’avversario che abbiamo davanti. Con Beto le mezze ali a piede invertito sono perfetto mentre con Deulofeu e Success preferisco fare in un altro modo”.

SU SAMARDZIC. “Lazar sa che ripongo molta fiducia in lui e questa viene ripagata sul campo con grandi prestazioni. La maglia da titolare bisogna conquistarla e il ragazzo si allena ogni giorno duramente. Parliamo di un giocatore che ha una personalità assoluta ma ha ancora ampissimi margini di crescita”.

L’EMOZIONE PIU’ FORTE DI QUESTA PRIMA PARTE DI STAGIONE. “Sicuramente l’emozione più forte è stata al termine della vittoria contro la Roma. Sul momento non ti rendi conto del risultato che hai ottenuto. Solo il giorno dopo, a mente fredda, ti rendi conto di aver giocato una grandissima gara. Quel match è stato fantastico ma io mi diverto ogni volta a vedere i miei ragazzi giocare”.

SUI NUOVI ARRIVATI. “So che può sembrare banale e scontato ma tutti i nuovi arrivati mi hanno impressionato molto, sono tutti forti. Senza mancare di rispetto a nessuno dico che Lovric è cresciuto prima degli altri, con i suoi inserimenti e la sua caparbietà è migliorato molto. In mezzo al campo è diventato un giocatore completo e davvero intrigante”.

SUGLI INFORTUNATI. “L’assenza di Becao si è sentita molto. I giocatori non sono tutti uguali e per me è la verità. Ognuno deve dare il suo contributo in campo ma tutti hanno caratteristiche diverse. Becao è un leader in difesa. Si sente molto la differenza quando è infortunato. Rodrigo è uno di quei giocatori che crea superiorità quando abbiamo palla ma appena la perdiamo corre subito in difesa. Anche Deulofeu, Pereyra e Walace sono molto importanti a centrocampo. Il recupero di Becao sta procedendo bene, siamo molto fiduciosi. Sta seguendo un programma che dovrebbe farlo rientrare in gruppo le ultime due settimane. Con Deulofeu, invece, la situazione è diversa e dovrebbe tornare prima di Rodrigo. Tutti quanti dovrebbero tornare prima della ripresa”.

SU DEULOFEU. “Ho la fortuna di allenare dei ragazzi straordinari. Gerard è un leader di questa squadra e si è sempre messo a disposizione del gruppo. Si è sempre comportato come un grande professionista e dimostra in ogni circostanza il suo attaccamento alla maglia. Ha deciso di restare qui perché il suo obiettivo era dare tutto per questo club e ci è riuscito con prestazioni eccellenti”.

POCHE RETI ARRIVATE DAI CENTROCAMPISTI. “Su questo aspetto ci sto lavorando. La qualità dei centrocampisti dovrebbe permetterci di concludere di più verso la porta. E’ questione di attitudine e caratteristiche dei miei atleti. In diverse occasioni cerchiamo di giocare troppo la palla fino al limite dell’area. Vorrei che fossimo più incisivi negli ultimi 16 metri. Anche perché le qualità ci sono”.

UNO STILE DI GIOCO PROPOSITIVO. “Ovviamente l’essere una sorpresa del campionato ha portato i nostri avversari a studiarci più attentamente. Sassuolo e Torino hanno avuto un atteggiamento più attendista. Noi cerchiamo sempre di essere propositivi, anche quando affrontiamo squadre che si chiudono dietro”.

LA CRESCITA DEI GIOVANI. “La Serie A è un campionato molto intenso e difficile, quindi i giovani devono ambientarsi in maniera graduale. Per quanto riguarda Pafundi, si tratta di un talento da difendere e blindare, proprio come ha fatto il club. Bisogna avere pazienza. Simone è sempre pronto a migliorarsi, allenamento dopo allenamento”.

IL TRIDENTE BETO-SUCCESS-DEULOFEU. “Le tre punte insieme sono formidabili. E’ un attacco completamente: Beto attacca la profondità, Deulofeu mette in campo la sua fantasia e Success gestisce i palloni ma nelle gare è necessario che ci sia il giusto equilibrio. Bisogna prima valutare gli avversari e il corso del match”.

IL SOGNO EUROPA. “Le volontà della società le conosco bene anche perché ho giocato qui. Loro mi hanno chiesto di dare un’identità alla squadra, di essere competitivo e di giocarcela con tutti, proprio come stiamo facendo. Non posso negare che all’Europa ci penso ma bisogna giocare una partita alla volta, senza farsi prendere dall’ossessione perché potrebbe diventare un boomerang. Non significa non essere ambiziosi ma giocare con i piedi per terra. I punti importanti si conquistano con il sacrifico ed entrando nel rettangolo di gioco a testa alta”.

SU UDOGIE. “Destiny è un calciatore straordinario. Un classe 2002 con un motore fisico pazzesco e con tante qualità tecnico-tattiche. A lui piace molto spingersi in attacco. Credo che non avrà grossi problemi in Premier League”.

SU BASCHIROTTO. “Con lui ho un bellissimo rapporto e mi fa molto piacere la sua prestazione. E’ un chiaro esempio di una persona che non ha mai mollato e che ha sempre creduto nei propri mezzi. Sarò onesto, non mi aspettavo delle grandi performance già da subito, anche se negli ultimi mesi con me aveva fatto delle cose egregie. Se l’ho mai chiesto alla società? Il mio compito è allenare, non faccio il mercato. Questo club è molto competente nel trovare talenti e io mi fido ciecamente. Non mi sono mai messo a fare nomi”.

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