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Caso Mandragora: ascoltato Campoccia da parte Udinese

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Oltre al vice presidente dell’Udinese ascoltati come persone informate dei fatti anche il giocatore e il padre dello stesso che al tempo gli faceva da manager

Torna alla ribalta il “caso Mandragora” all’interno dell’inchiesta denominata Prisma. Gli inquirenti puntano il dito sulla trattativa tra la Juventus e l’Udinese per l’attuale centrocampista della Fiorentina. La Procura di Torino ha sentito in audizione il giocatore stesso e anche Campoccia da parte Udinese.

Il club friulano acquistò Mandragora nel 2018 per 20 milioni. Un’operazione che permise alla Juve di realizzare una plusvalenza di 13 milioni e 700 mila euro. I bianconeri di Torino avevano però mantenuto un diritto di recompra su Mandragora, sfruttato nel 2020 ricomprandolo per 10 milioni più bonus. Il centrocampista venne poi girato nuovamente in prestito all’Udinese.

Come spiegano i colleghi de La Gazzetta dello Sport il diritto di “recompra”, ora non più utilizzabile in Italia a differenza di quel periodo, permette di inserire a bilancio la plusvalenza. Ma la Procura vorrebbe capire se alla base ci fosse un obbligo mascherato nell’acquisizione del calciatore per via di una partnership tra i club.

Come scrivevamo in apertura di articolo ieri hanno deposto in procura Rolando Mandragora stesso, che la Juventus quest’estate ha ceduto alla Fiorentina a titolo definitivo, il padre di Mandragora che ai tempi della trattativa Juventus/Udinese ne era il procuratore e il vice presidente dell’Udinese Stefano Campoccia.

I tre non sono iscritti nell’elenco degli indagati, ma sono invece stati ascoltati solo come persone informate sui fatti.

Le fasi dell’indagine

L’indagine della Procura di Torino è chiusa, l’udienza preliminare del Processo Prisma è fissata per il 27 marzo, ma l’attività integrativa non è soggetta ad alcun limite cronologico e può portare a contestazioni suppletive al momento del processo. Eventuali nuovi documenti depositati potrebbero però portare a uno slittamento di quest’ultima dell’udienza preliminare, qualora la difesa avanzasse la richiesta al fine di analizzare a fondo gli elementi e questa venisse accolta.

Dal punto di vista sportivo tempi più dilatati con quaranta giorni di proroga alla chiusura del secondo fascicolo dell’inchiesta concessi dal Procuratore Federale Chiné.

Gli ipotetici reati rientrerebbero nuovamente nel perimetro dell’articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva, quello relativo alle violazioni in materia gestionale ed economica.

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