L’esterno destro danese ricorda gli anni di Udine: “La svolta nella vittoria a Torino contro la Juventus per 0-3 dopo essere rimasti in 10 al 3° minuto. Il mister optò per quella coraggiosa soluzione tattica e noi ci adattammo benissimo. L’Udinese di Sottil? La squadra sta facendo bene“
Vi ricordate di Thomas Helveg? L’esterno destro danese che a Udine vestì la maglia bianconera per cinque indimenticabili stagioni totalizzando 154 presenze con 6 gol e 5 assist prima di passare al Milan con mister Zaccheroni dove conquistò Scudetto, Coppa Italia e Coppa dei Campioni.
A fine carriera tornò in patria all’Odense BK dove, dopo aver chiuso la carriera conquistando un’altra Coppa di Danimarca che va a sommarsi allo Scudetto danese e alle due Coppe vinte prima dell’approdo in Friuli, fa ora il consulente per la Prima Squadra e dove nel Settore Giovanile milita il 16enne figlio Riccardo.
Perché questo “momento amarcord“? Perché i colleghi de Il Messaggero oggi hanno intervistato l’esterno destro danese che ha così rispetto alle loro domande.
LA SUA PRIMA UDINESE – “All’epoca ci allenavamo al Moretti. Quando entrai in spogliatoio restai malissimo: strutture fatiscenti, due sedie di plastica per cambiarsi, un paio di docce e un freddo cane. Mi chiesi: “Ma dove sono capitato? Il mio primo allenatore fu Fedele che mi diceva un po’ di tutto, ma io capivo poco all’inizio. Sono sempre stato un timido e prima di parlare in italiano ho voluto impararlo alla perfezione. Ci ho messo un anno. Prima della partita il mister si presentava con il suo foglietto e ci dava le indicazioni. Alla prima convocazione finii in tribuna a Piacenza perché su tre stranieri se ne potevano schierare due. E anche quel giorno mi chiesi se avevo fatto la scelta giusta“.
EMPATIA CON I TIFOSI – “Io so solo che in quegli anni si era creata una grande empatia tra la squadra e l’ambiente. Noi vivevamo in mezzo alla gente, a fine partita si usciva a prendere l’auto e ci si fermava a scambiare due parole con i tifosi, a mangiare e bere qualcosa con loro. Vivevamo molto la città, era qualcosa di particolare per cui non mi stupisce che il pubblico ricordi ancora quella squadra con grande affetto“.
L’UDINESE DI SOTTIL – “Quest’anno la squadra sta facendo bene: bisgona ricordarsi che la permanenza in categoria per un club come l’Udinese è sempre al primo posto come obiettivo. Per il resto il distacco da chi sta davanti non è poco, ma in queste undici partite può succedere di tutto“.
BATTUTO IL MILAN – “Forse può sorprendere il modo in cui il risultato è arrivato perché i bianconeri hanno dominato, ma non il successo dell’Udinese. Giocare al Friuli non è mai stato facile per nessuno e il Milan forse non riesce a reggere il doppio impegno campionato-Champions.”
MANCANZA DA UDINE – “Manco da Udine da dieci anni, una partita nello stadio nuovo non l’ho mai vista.“
Ti avevamo sopranominato “il pendolino”👋⚽️
Grande helveg ho l’autografo e foto del 95 in ritiro ad arta terme 😀😀⚽️⚽️⚽️