Intervista dei colleghi de La Gazzetta dello Sport al centravanti dell’Udinese Lorenzo Lucca, ecco le sue dichiarazioni principali.
PRIMA STAGIONE IN SERIE A – “Mi aspettavo che potesse andar bene. Perché ho avuto le mie esperienze negative con due brutti infortuni e ho sofferto. Poi sono cresciuto. Dopo le giovanili nel Toro, al Brescia ho imparato nuove cose e a Palermo ho fatto 14 gol in C. Mi sembrava che la strada fosse in discesa, invece, cominciava la lunga salita”.
LAVORO IMPORTANTE “SULLA TESTA” – “Ho lavorato tanto sulla testa. E con l’aiuto di una persona importante a Torino. Uno che crede in me. Analizziamo la gara al video, i gol, ma pure gli errori.”
I MOVIMENTI DI HAALAND – “Studio i movimenti di Haaland che è simile strutturalmente a me ed è mostruoso anche se è mancino. Cerco di imparare i movimenti dentro l’area; per fare gol in A contro certi difensori devi saperti muovere e capire come far male. Devi avere sempre presente palla, porta e difensore e stare nell’ombra del difensore. E capire con una mappa visiva che tu comandi il difensore. Studio tanto. Se vuoi diventare un calciatore importante devi fare questo tipo di lavoro e devi farlo a parte perché l’allenatore della tua squadra non può avere il tempo e ha trenta persone da seguire ogni giorno”.
LE OSSERVAZIONI DEL PADRE – “Sono concentrato nel costruire il mio futuro. Lo avessi fatto negli studi… mio padre Federico si sarebbe arrabbiato meno. Ma ora è felice anche se lui, che ha giocato, continua a farmi osservazioni.”
LE ESPERIENZE CON PISA E AJAX – “A Pisa è stato bello, ho segnato gol importanti, all’Ajax è stata un’esperienza in un grande club, ho giocato poco, non capivo le dinamiche della società e quando stavo ingranando è cambiato l’allenatore. Ma è stato utile per migliorare, si lavora sulle basi sempre e si migliora la tecnica individuale.”
LA VITA A UDINE E L’AMICIZIA CON PAFUNDI – “A Udine sto molto bene, vivo da solo in pieno centro. Mi trovo spesso con Pafundi che, credetemi, è davvero tanto forte. Solo che è un esterno d’attacco a piede invertito e col nostro modulo a volte può aver difficoltà”.