Sono passati 13 anni da quello pomeriggio che ha riscritto la storia dell’Udinese e del campionato italiano. In quella domenica pomeriggio di fine febbraio, i friulani di Francesco Guidolin, ex tecnico dei siciliani dal 2003 al 2005, vanno a far visita al Palermo di Delio Rossi. L’Udinese è in corsa per quel sogno champions, poi realizzato a fine stagione (prima che l’Arsenal rovini tutto ad agosto). Nessuno, neanche il più fiducioso dei tifosi bianconeri, avrebbe potuto immaginare quello che stava per accadere. Il match inizia nel migliore dei modi per i ragazzi di Guidolin che trovano il primo gol dopo solamente dieci minuti con l’intramontabile Totò Di Natale. Nove minuti più tardi, Sánchez trova il raddoppio e mette la gara sui binari giusto per i friulani. Altri nove minuti ed ecco il tris, sempre con il bomber cileno. Ormai per i rosanero la partita è troppo complicata per provare a recuperarla, ma l’Udinese non intende fermarsi. Al 41′, viene servita la doppietta di Totò e il quarto centro bianconero. Passando letteralmente sessanta secondi e Sánchez sigla la QUINTA rete di squadra e terza personale, è Manita in meno di un tempo. Poco più tardi, il direttore di gara Peruzzo fischia la fine del primo tempo. Ormai, tutti quanti volgono sapere solo a quanto riusciranno arrivare i bianconeri. Al 48′, Sánchez decide di piazzare il sesto friulano, MA IL QUARTO personale. Al 61′, Di Natale su rigore trova anche lui il modo di portarsi il pallone a casa. Il tabellone del Barbera recita un sonoro 7-0 per l’Udinese e no, non è un sogno. Basti pensare che nella storia della Serie A, solo la Juventus era riuscita a siglare sette e reti in trasferta (contro la Pro Patria nel 1950). Chissà, forse il parziale finale poteva essere più pesante, ma Guidolin (giustamente) ha deciso di togliere Sánchez al 53′ (forse per pietà della sua ex squadra). Una cosa è certa: quanto era bella da vedere quella squadra.
Bei tempi 😘