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Mancini: “Servirà un’Italia più offensiva”

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Il commissario tecnico della nazionale azzurra presenta la sfida in programma domani contro l’Ungheria

Martedì l’Italia si gioca il primato nel girone e il conseguente accesso alla Final Four di Nations League e il commissario tecnico azzurro Roberto Mancini ha presentato il match. Ecco alcune dichiarazioni riportate dal sito della Figc.

SULLA SFIDA. “Stiamo valutando la cosa migliore da fare per metterli in difficoltà. Se saremo con l’assetto di San Siro, l’importante sarà attaccare con più giocatori. Credo che la squadra debba essere più offensiva rispetto a venerdì. Il fatto di essere qui a giocarci il primo posto a novanta minuti dalla fine ci fa piacere, proveremo a passare il turno. Le possibilità? Cinquanta e cinquanta, loro possono contare anche sul pareggio”.

SULLA SQUADRA. “Qualcosa cambieremo, vedremo come stanno tutti i ragazzi, ma non ne cambieremo tanti. Bisogna giocare questa partita con la massima tranquillità, dovremo difendere bene e quando avremo le occasioni sfruttarle al meglio”.

SULL’UNGHERIA. “E’ allenata da un mio ex compagno di squadra, che ha fatto un grande lavoro. Domani giocherà in casa davanti a 70.000 spettatori e proverà a vincere. Negli ultimi 2-3 anni è migliorata tantissimo: gioca un buon calcio, attacca e si difende bene”.

SU IMMOBILE. “Non valeva la pena correre il rischio, diventava troppo pericoloso. Dispiaceva a lui e dispiaceva a noi. Ciro sarebbe rimasto volentieri, è rimasto con noi anche durante la prima partita pur sapendo che sarebbe stato difficile recuperare. Ha voluto provarci, ha fatto tutto il possibile per esserci, ma non si poteva rischiare”.

SU RASPADORI. “Lo abbiamo portato agli Europei dopo che aveva giocato pochissime partite. Può diventare un giocatore importante ma deve crescere, ha poca esperienza a livello internazionale. Ha qualità tecniche importanti, sicuramente lavorerà per migliorarsi e potrà diventare un giocatore importante per la Nazionale. Noi abbiamo sempre cercato di non creare problemi a nessuno, abbiamo sempre fatto il nostro dovere e continueremo a farlo. La cosa importante è che la Nazionale resti una cosa davvero importante per un giocatore, a volte bisognerebbe amarla un po’ di più”.

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