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Di Natale “celebra” Spalletti: “A Udine giocavamo un calcio bellissimo!”

L’ex bomber e capitano bianconero ha parlato dell’allenatore con cui ha condiviso alcune stagioni a Udine: “ Io a sinistra, Di Michele a destra e Iaquinta centravanti. Profondità, tagli in mezzo ai difensori, sincronismi di squadra che ti facevano divertire. Sarei potuto venire a Napoli, ma a Udine stavo troppo bene.”

I colleghi de La Gazzetta dello Sport nel giorno del 64esimo compleanno di Luciano Spalletti hanno voluto intervistare l’ex bomber e capitano dell’Udinese Antonio Di Natale che ha avuto il tecnico, oggi al Napoli capolista, proprio alla guida dei bianconeri friulani con cui centrò anche la qualificazione alla Champions League.

Ecco il pensiero dell’ex capitano bianconero.

FORTE LEGAME –Spalletti è una persona a cui sono fortemente legato. D’estate lo vado spesso a trovare nelle campagne toscane visto che siamo molto vicini.

NAPOLI DA SCUDETTO –Allo Scudetto del Napoli ci credo eccome, ma bisogna arrivare fino in fondo per vincerlo. Spalletti se lo merita da anni questo successo perché anche con la Roma giocava un ottimo calcio. Ho conosciuto pochi allenatori appassionati come lui: restava al campo anche 12/13 ore al giorno per studiare ogni particolare.

L’UDINESE DI SPALLETTI – “A Udine giocavamo un calcio bellissimo. Io a sinistra, Di Michele a destra e Iaquinta centravanti. Profondità, tagli in mezzo ai difensori, sincronismi di squadra che ti facevano divertire. Perché allena il gruppo e tutti possono migliorarsi. Si scendeva in campo sempre come se fosse una finale. Insegnamenti importanti, anche per la mia breve esperienza da tecnico”.

A NAPOLI –Spalletti a Napoli si è ulteriormente evoluto e in più ora ha giocatori più forti. Da Meret a Lobotka passando per Politano. Osimehn è impressionante. Kvara è un campione: con quell’andatura e quel tocco mi ricorda Donadoni.

L’AMORE PER UDINE PIU’ FORTE DEL RICHIAMO AZZURRO –Sarei potuto venire al Napoli, ma a Udine stavo davvero bene. E poi non è facile per un tifoso indossare la maglia della squadra che si tifa. Per esempio penso che Insigne avrebbe fatto ancora meglio all’Inter o al Milan. Il club ha fatto bene a puntare su giocatori forti che non avvertono questa pressione.

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