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Orlando: “Approcci sbagliati? Derivano da una mancanza di motivazione”

L’ex terzino dell’Udinese fa il punto sulla squadra di Sottil dopo la sconfitta di Firenze: “Non vorrei che l’assenza degli attaccanti possa diventare un alibi. Mi aspetto qualcosa di diverso nelle ultime tre gare: partite come con Lazio e Juventus si preparano da sole.

Alessandro Orlando, ex terzino mancino dell’Udinese con cui ha collezionato 106 gare da professionista, ha fatto il punto sulla squadra di mister Sottil dopo la sconfitta con la Fiorentina ai microfoni dei colleghi de Il Messaggero.

MANCATA MOTIVAZIONE –Vada per le pesanti assenze in attacco, ma a Firenze è mancata l’organizzazione negli altri reparti e credo che gli approcci sbagliati alle gare derivino da una mancanza di motivazione.”

MANCATA CORRETTA ORGANIZZAZIONE DIFENSIVA –Difficile vincere senza attaccanti, ma facile perdere se a sbagliare sono difensori o portieri. Dico questo perché a Firenze i reparti di difesa e centrocampo dell’Udinese erano sufficientemente completi, ma non bene assortiti tra di loro. Non ho visto la corretta organizzazione nella fase difensiva e quindi non vorrei che le assenze in attacco diventassero un alibi costante.

MODULO –Se giochi con il 3-5-2 devi avere quattro esterni intercambiabili con medesime caratteristiche che garantisticano tutti i 90′ minuti a un certo livello per fare le diagonali e proporsi in attacco. Questo aldilà di chi giochi in attacco. Cambiare modulo? Ci avevano provato Velazquez e Gotti, ma non sono durati molto con i loro cambiamenti. Bisogna vedere anche cosa ne pensano i dirigenti.

SAMARDZIC E SEMEDO –In questo finale mi piacerebbe vedere qualcosa di diverso a cominciare da una nuova posizione per Samardzic e a una verifica per Semedo che ha una fisicità diversa da Pafundi. Lanciandolo si potrà capire se potrà essere la terza punta per il futuro.

APPROCCIO SBAGLIATO –Si sapeva che la Fiorentina sarebbe partita carica e lancia in reta e anche Sottil lo aveva detto. Il problema dell’approccio sbagliato per me è un’altro e parte da lontano ed è la mancaza di un vero obiettivo. Ho avuto l’impressione che arrivare ottavi o dodicesimi non faccia la differenza. Forse mi sbaglio, ma non ho percepito un chiaro obiettivo dato dalla società. Sottil in questo momento è l’unico a rimarcare una certa mentalità. Tra l’altro non arrivano segnali su una riconferma e questo può essere un fattore anche sulle motivazioni dei giocatori che sembrano scendere in campo solo perché è il calendario a imporglielo.

TIRARE FUORI ORGOGLIO –Nel finale di stagione bisognerà tirare fuori l’orgoglio perché mi immagino che in partite come quelle contro Lazio e Juventus le motivazioni ai giocatori non mancheranno sicuramente. Queste sono gare che si preparano da sole.

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