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Silvestri: “Lavoriamo per cambiare questa situazione, ai tifosi chiedo di starci vicino”

Il portiere dell'Udinese è intervenuto a Udinese Tonight su TV12: "Mister Sottil è tranquillo e convinto che usciremo presto da questo momento."

Il portiere dell’Udinese Marco Silvestri è intervenuto ai microfoni di Udinese Tonight su TV12, ecco le principali dichiarazioni rilasciate dall’estremo difensore.

“C’è un po’ di pressione, ovviamente, siamo consapevoli che il momento non è positivo, ma questa pressione va controllata, dobbiamo usarla come stimolo per fare tutti meglio”. In un frangente del genere è necessaria la gestione del mister Andrea Sottil, che “è tranquillo, crede tantissimo in noi ed è convinto che usciremo presto da questo momento”. I giovani si stanno ambientando nel contesto della Serie A, “nessuno di loro aveva mai giocato a questo livello prima – ricorda il classe ’91 – Si capiva che avrebbero avuto bisogno di tempo. La qualità c’è, dobbiamo velocizzare il loro ambientamento ed esprimere tutto quello che abbiamo”. Occasione lunedì contro il Lecce, gara che segue la sosta nazionali. “Ci siamo allenati bene – assicura – Abbiamo fatto un’amichevole non semplice e aspettiamo il rientro degli assenti”. Serve, anzi, “bisogna vincere. Anche in maniera brutta”. Questo perché “quando non vinci hai addosso quel timore di sbagliare che poi ti condiziona, non sei spavaldo come quando ti gira tutto bene”.

Autore di prestazioni in crescendo, il numero 1 ammette di aver “visto più volte l’azione del gol di Adrien Rabiot alla prima giornata. Non uscire dai pali non era un’opzione – commenta – Ma sono andato di pugno quando invece avrei dovuto tenere la mano aperta. Credo sia stato questo l’errore”. Non uno sbaglio decisivo ai fini del punteggio finale, ma abbastanza da dare la scossa a Silvestri: “Le prime due partite non ero io – fa autocritica – Anche le persone che mi vogliono bene me l’hanno fatto notare. Poi mi sono ripreso e penso di aver sempre fatto la mia parte, tranne per l’errore tecnico col Genoa”. Gara pareggiata contro il Grifone, così come altre quattro. “Non abbiamo vinto partite alla portata, ma non abbiamo neanche perso con le dirette avversarie – continua – Adesso arriva un periodo difficile, dobbiamo prepararci al meglio rimanendo coi piedi per terra. Sappiamo che ci sono delle difficoltà, ci alleniamo tutti i giorni per migliorarci”. Il portiere non nasconde che questo è “il periodo più complicato da quando sono qua, ma fa parte della vita. Vorrà dire che sarà più bello uscirne”.

L’anno scorso, rammenta il 32enne, “siamo partiti bene e poi abbiamo rallentato, quest’anno dev’essere il contrario. Ho il presentimento che riusciremo a cambiare il vento”. Un cambiamento che parte dalla solidità del reparto arretrato, il quale “ha fatto bene soprattutto contro l’Empoli. Thomas Kristensen ha grandissimo potenziale e molta fisicità – garantisce – nonostante dalla Danimarca abbia giocato subito in Serie A. Ha bisogno di tempo, ma i tre centrali li ho visti bene”. Un altro tassello utile alla risalita è Roberto Pereyra“un personaggio fondamentale nello spogliatoio, sono contento che sia tornato. Deve recuperare la condizione, ma arriverà presto al 100% e ci darà quella mano di cui abbiamo bisogno adesso”. L’aggiunta di un leader come il Tucu aiuterà “a commettere meno sbagli. Spesso vedo i miei compagni fare qualcosa in meno perché non si sentono tranquilli – racconta Silvestri – Quando ci leveremo di dosso questo peso sono sicuro che tutti inizieranno a fare grandissime prestazioni”.

L’estremo difensore è ben consapevole che il suo ruolo sia cambiato tanto nel corso delle stagioni: “Anche quando si parte dal portiere, il gioco deve essere collettivo. Il mister mi ha sempre detto di fare quello che sento perché si fida delle sensazioni che ho in campo – rivela – Mi piace avere questa responsabilità”. Gli allenamenti ormai si alternano tra “alcuni in cui lavori con la squadra e la palla la tocchi quasi solo coi piedi e altri in cui è l’opposto”. A Udine Silvestri si trova bene: “Mi piace stare qui, voglio ridare indietro un po’ di quello che la gente di qui mi ha dato”. Il modo, taglia corto, è vincendo. “Un appello ai tifosi? Solo di venire allo stadio e sostenerci, perché ne abbiamo bisogno – conclude – Il momento è complesso e loro possono alleggerire o appesantire il pallone. Chiedo di alleggerirlo un po’, come hanno già fatto in passato. Vi prometto che noi in campo daremo tutto quello che abbiamo”.

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