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ESCLUSIVA CU – Coda: “Mantenere umiltà e filosofia delle prime dieci giornate”

L’ex difensore e bandiera dell’Udinese risponde in ESCLUSIVA alle nostre domande: “Sottil ha dato un’impronta ben precisa, sono contento perché Udinese è sempre sta la mia seconda casa. Impazzisco per Deulofeu, ma quanta qualità e abbondanza in difesa. A Cremona per vincere, ma non voglio fare paragani con la mia squadra, certo Udinese e Atalanta si giocheranno l’alta classifica.

Andrea Coda, difensore centrale classe ’85 che ha indossato la maglia dell’Udinese in 153 occasioni, segnando 1 gol e servendo 1 assist, tra la stagione 2010/2011 e la stagione 2014/2015 è oggi nostro gradito ospite per un’intervista esclusiva in cui tratteremo vari temi della squadra di mister Sottil.

L’Udinese di Sottil ha un po’ sorpreso tutti in questo inizio di stagione con nove risultati utili consecutivi e una posizione di alta classifica.

Sicuramente sta facendo bene, una striscia molto positiva, ma contro il Torino è stata una sfida ostica e conoscendo anche l’allenatore dei granata sapevo che era una partita tutta in salita. Per il resto devo dire che hanno trovato un giusto equilibrio che rappresenta le caratteristiche dell’allenatore. E’ un emergente che ci tiene, uomo di grande temperamento. Era un gladiatore anche quando giocava e riesce a trasmettere qualcosa alla sua squadra. Basta vedere i tanti risultati ottenuti in rimonta. Sottil ha dato un’impronta ben precisa. Sono contento perché Udine è sempre stata la mia second acasa.

Ora, dopo due sconfitte con Monza e Torino la squadra è un po’ tornata sulla terra dopo i tanti elogi. Cosa aspettarsi per questo campionato dalle zebrette?

Stare tranquilli senza fasciarsi la testa, i risultati poi verranno da soli. Va mantenuta umiltà e filosofia che ha contraddistinto la squadra nelle prime dieci giornate. Dove possono arrivare ora non lo posso dire, considerando anche se Inter e Juventus erano partite male, ma ora paiono riprendersi. Diciamo che è un po’ l’Udinese delle famose “sette sorelle” di una volta. Quest’anno insieme alle grandi ci sono anche Udinese e Atalanta. Ricorda un po’ il nostro ciclo, che poi si è chiuso e si è dovuto ricostruire. Un exploit che non è un caso perché Udinese, grazie alla famiglia Pozzo, è una grande realtà.

Come vede la sfida di Cremona?

La Cremonese è una neo promossa, vogliono far bene per mantenere la categoria. La Serie A è tutta un’altra cosa rispetto alla Serie B. Sarà una partita molto accessa, la Cremonese in casa ha un grande pubblico che la spinge e questo potrebbe essere un avversario in più per l’Udinese, ma i ragazzi di Sottil sanno a cosa vanno incontro. Non saranno condizionati. La Cremonese sarà aggressiva e vogliosa sul piano fisico e atletico per mettere in difficoltà gli avversari. Non vedo una sfida impossibile per l’Udinese, se la giocherà come contro tutte le altre presentandosi però al 110% senza prendere sottogamba l’avversario.

Mancherà ancora Becao, un’assenza che pesa per Sottil?

E’ un uomo importante ed è un’assenza pesante, però in una rosa del genere non hai undici giocatori, ma ne hai diciotto o venti. Basti pensare che Nuytinck gioca e non gioca ed è il capitano, vuole dire che hai buone alternative dietro.

Intanto in difesa Bijol è una vera scoperta e Perez è cresciuto molto. Come vede la retroguardia dei bianconeri?

La vedo bene, molto bene. Anche se è andato via Pablo Marì che devo dire mi era piaciuto tanto. E’ riduttivo parlare di difesa, è vero che ci vogliono gli interpreti, ma in tutte le fasi di gioco bisogna essere supportati dagli altri uomini delle squadra. Serve anche filtro a centrocampo e due attaccanti che aiutano nel pressing. Se ognuno giocasse per conto suo i risultati non verrebberro. Sicuramente la difesa è un reparto ben attrezzato e importante, ma è il lavoro di squadra intelliggente e propositivo che porta risultati e gratifica l’allenatore.

In avanti continua il dualismo tra Beto e Success: il primo segna di più, il secondo aiuta di più la manovra. Lei chi preferisce?

Non ho una preferenza. Devo dire che Beto è un “bel cavallo” e l’anno scorso e quest’anno è stato molto decisivo per la squadra, è un giocatore importante. Success ha dei numeri dalla sua perché se viene chiamato in causa al posto di uno che ha fatto benissimo vuol dire che Sottil ci vede qualcosa di importante. L’allenatore poi vede come stanno in settimana e prende scelte in base gli allenamenti. Beto può essere importante anche a partita in corso, soprattutto se ci sono grandi spazi.

Vede delle somiglianze tra questa Udinese e la sua?

Noi eravamo partiti malissimo perdendo quattro partite di fila e alla quinta arrivò un pari con la Samp a Genova con la squadra di Pazzini e Cassano che era appena stata eliminata dai preliminari di Champions League. Ci fu ancora una chance per Guidolin contro il Milan in casa: si vinse 2-1 e da quel risultato incominciò la nostra scalata. Ci sono in entrambe le squadre giocatori importanti, ma è difficile paragonarli a quando c’ero io. Sono cambiati i tempi e una sola partita non permette di fare paragoni. Noi avevamo i Sanchez e i Di Natale, loro i Deulfeou e i Beto e non voglio fare paragoni tra le due epoche. La rosa era molto ampia ai miei tempi, non ha molto senso fare questi paragoni adesso, il calcio è cambiato. Come non aveva senso il paragone della nostra squadra con l’Udinese di Zaccheroni. Certo l’Udinese è una Società che ti permette di lavorare nel migliore dei modi, ti fa sentire a suo agio senza metterti pressioni e anche l’aspetto dei tifosi è molto importante.

C’è un giocatore che maggiormente apprezza nella rosa friulana e perché?

Deulofeu sicuramente, ha un potenziale enorme. Sapevo che se avesse trovato la sua giusta dimensione avrebbe potuto far bene. Al Barcellona a 22 anni non ci vai a finire per caso, devi avere delle qualità. Quest’anno devo dire la verità sembra sentirsi anche lui l’uomo importante della squadra e fa vedere quello che è sotto gli occhi di tutti. La palla la fa davvero cantare!

Un ricordo della sua esperienza a Udine?

Ricordi ne ho tanti, abbiamo fatto bene negli anni vincendo in casa del Napoli e della Juventus e battendo in casa tutte le grandi di quei tempi. Ci sono perl due partite stupende da ricordare, due vittorie storiche! Penso allo 0-2 del Wstfalenstadion contro il Borussia Dortmund di Klopp. Una partita che potevamo vincere anche con quattro gol di scarto. Fu un’emozione grandissima che al ritorno ci permise di vincere ai rigori nonostante la sconfitta e accedere al tabellone finale dove fummo protagonisti di una grande cavalcata fino ai Quarti di Finale. L’altra partita è la vittoria di Anfield contro il Liverpool per 2-3 un’emozione fortissima che ci siamo regalati!

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